Video selezioni, aperitivo, mostra.

mercoledì 17 giugno 2009

Playlist a cura di Lelio Aiello

BLICK – Luogo e relazione

martedì 16 giugno_8.30 pm

“Blick“ (dal tedesco occhio, panorama, pigolio, sguardo veloce, veduta) nasce dal desiderio di dare uno sguardo ad alcune scelte fatte da me negli ultimi anni (quindi uno sguardo dentro di se) da una parte, mentre dall’altra le scelte seguono un filo conduttore che accomuna i video presenti nella playlist: “luogo e relazione“ che gli artisti in mostra hanno stabilito con essi secondo diversi tipi di visioni.
Un azione performativa che aggrega gli abitanti di un quartiere di Palermo; Il visibile decadimento di un villaggio, costruito dalla Mitsubishi, in una piccola isola a largo di Nagasaki, abbandonato negli anni Settanta; la misurazione improbabile di uno spazio; il fascino di andare oltre il perimetro di un luogo circoscritto da un muro di pietre; le sensazioni riportate in seguito ad un viaggio in america; una casa in preda al fuoco dove un nucleo familiare continua a vivere nella serenità più assoluta la vita di tutti i giorni.

VIDEO SELEZIONATI:

Marcello Maloberti – C.I.R.C.U.S Palermo, 2007
Carl Michael von Hausswolff – Thomas Nordanstad– Hashima, 2002
Luca Trevisani - Platinoiridio, 2007
Cesare Pietroiusti – Senza titolo, 2006
Domenico Mangano – The blurring shine, 2007.
Patrick Jolley / Reynold Reynolds – Burn, 2002

Si ringraziano la galleria Francesco Pantaleone - Palermo, galleria Raffaella Cortese - Milano, Magazzino – Roma, gli artisti.

venerdì 12 giugno 2009

Playlist a cura di Lorenza Pignatti

Un dancefloor inaspettato

Giovedì 11 giugno
ore 8.30

Un modo diverso di narrare la storia, mostrandone aspetti non registrati dalla cronica ufficiale ma non per questo meno importanti rispetto alla formazione dell’immaginario collettivo. L'associazione culturale Home Movies (www.homemovies.it) dal 2001 raccoglie e restaura film 'amatoriali' girati in 8mm, Super 8 o 16 mm, a seconda dei periodi storici, comunque prima dell’avvento del video. Una raccolta in progress che si crea con i film forniti dai cineasti che sono poi riversati su formato digitale. Un upload che riscatta questi film dall’oblio e dall’obsolenza del formato originale, come è accaduto con le bobine del Circo Togni che giacevano in condizioni drammatiche in un carrozzone abbandonato della famiglia circense. Home Movies presenta questi film in piattaforme eterogenee, festival cinematografici, simposi, workshop, Dj set e installazioni site specific.

A neon>campobase proietteremo Shadows di Tamara Gasparini e Trasporto di Katjuscia Fantini prodotti all'interno del corso di formazione Workimage (memoriadelleimmagini.it), e una selezione di balli e feste dell'alta società bolognese, proiettati con la pellicola originale in 8mm, e sonorizzati dal cineamatore Nino Gatti con musica dance fine anni 70 inizio 80. Un dancefloor che mostra la vulnerabilità e la seduzione di sguardi e corpi non abituati a essere ripresi dalla macchina da presa.
Del resto come scrive Marco Bertozzi in Storia del documentario italiano 'cosa significa cinema d’amatore? Qualcosa di inconsapevolmente dilettantesco? O un cinema vero appassionato, un cinema che appunto 'ama' che se ne infischia dei professionismi e dell’industria e reintroduce quella creatività 'casalinghe' sinora concesse quasi esclusivamente ad arti quali la poesia o la pittura? Ma non fa eco, in qualche modo, a tutti il cinema di Pasolini, di Grifi di Agosti? Agli splendidi documentari di De Seta girati con la moglie e un aiutante?...' Pensiamo inoltre a Jonas Mekas che ha più volte dichiarato di non fare nient’altro che home movies come se si trattasse di una sorta di diario infinito, piuttosto che il kinoglaz di Dziga Vertov, e ai tanti artisti che negli ultimi anni si sono confrontati con Found Footage e materiali d’archivio.

mercoledì 10 giugno 2009

Playlist a cura di Antonio Grulli

martedì 9 giugno ore 8.00

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei


Vi è una formula pseudo-matematica alla base della selezione di lavori di questa playlist.

Dato, come base di partenza, l’insieme "artisti di cui amo il lavoro", la scelta si basa essenzialmente su:

- coloro di questo gruppo che ho frequentato maggiormente

- quelli con cui ho condiviso momenti intensi

- quelli che ho sentito particolarmente vicini dal momento stesso in cui ho ideato questa playlist (ossia da un paio di mesetti), che lontanamente si lega al progetto La Pelle iniziato a Vittorio Veneto presso lo spazio espositivo Codalunga dell’artista Nico Vascellari

Parte dall’assunto (e da alcune belle chiacchierate fatte con Elvira Vannini e altri amici anni fa….) che i rapporti personali e le amicizie influenzano le nostre idee e la nostra sfera professionale più di quello che vorremmo far credere. E forse volevo un po' giocare anche con il luogo comune secondo cui le persone (nel mio caso i curatori…) tendono a far lavorare soprattutto i loro amici.

In questo caso sono totalmente felice di assumermi la responsabilità di far lavorare per questo progetto solo miei amici

- perché non solo ci riconosciamo nel prodotto del nostro lavoro, ma anche nel prodotto del lavoro delle persone con cui viviamo

- e perché non siamo solo quello che mangiamo ma anche quelli con cui mangiamo

Artisti:

Davide Bertocchi, Marco Bruzzone, Jacopo Candotti, Flavio Favelli, Michael Fliri, Elena Nemkova, Luigi Presicce, Lorenzo Scotto di Luzio, Nico Vascellari

lunedì 8 giugno 2009

Playlist a cura di Odile Orsi

Lunedì 25 maggio
ore 8 pm

REAL/UNREAL

Alessandro Mancassola & Barbara Ceriani Basilico, Virgilio Villoresi & Vivì Ponti, Nat Wilms, Christian Rainer, Fani Zguro, Alessia Lusardi, Gianluca Ferrari, Giovanni Bellavia, Jonathan Gobbi, Karin Andersen, Iva Kontic, Samuele Belloni

Cosa viene considerato oggi reale e cosa irreale? Qual è la soglia di distinzione? C’è una distinzione?

L’era digitale ha portato cambiamenti che hanno coinvolto tutti gli ambiti dell’azione umana e sociale. Il potere dei nuovi media è in grado di frantumate le distinzioni tra 'dentro e fuori', tra personale e pubblico, moltiplicando le immagini dilatandole oltre misura. La distinzione tra il virtuale ed il reale viene offuscata riducendo progressivamente la capacità di conoscenza diretta della realtà.
Nella società occidentale le immagini tendono a prendere il sopravvento sulla realtà, i media contribuiscono a qualificare il nostro sentire, a intensificare l’esperienza di ciò che ci circonda.

Il video non è altro che un dispositivo che definisce le forme dell’esperienza assicurando la connessione dei media al mondo sociale, è un 'attrezzo' dello sguardo.

Partendo dal concetto che il video è mezzo attraverso il quale l’artista interpreta, racconta, immagina qualcosa, REAL/UNREAL gioca sull’idea ambigua e paradossale di ciò che è reale e ciò che non lo è.
Il progetto prevede dodici video in cui quattordici artisti utilizzano questo strumento come veicolo per raggiungere una 'dimensione altra' che può essere di volta in volta onirica, visionaria, documentaristica o cinematografica.
Attraverso il video, gli artisti interagiscono a diversi livelli con la realtà, si tratta di molteplici punti di vista che in modo inaspettato si mescolano vicendevolmente. Ecco che dalla dimensione onirica fiabesca, che comunque attinge dalla vita reale, si passa a quella di reportage, che a sua volta si astrae dal reale perché interpretato, filtrato, dal sentire dell’artista.

Il video funge da mediatore tra la verità assoluta nel momento in cui accade qualcosa e il pensiero dell’artista. Il montaggio, fondamentale in tutti i dodici lavori, permette una scelta che in alcuni casi enfatizzerà l’idea di sottrarsi completamente dalla realtà e in altri ne racconterà solo un frammento.