Video selezioni, aperitivo, mostra.

mercoledì 25 febbraio 2009

Playlist a cura di Ilaria Gianni

The kingdom of construction

L’ intenzione di Andy Warhol era di costituire un canale televisivo tutto per sé, in modo tale da potersi ulteriormente rappresentare e promuovere, ma soprattutto per avere il completo controllo sulla costruzione della sua immagine. Questa ultima tappa, doveva rappresentare il coronamento della sua posizione, della sua pratica, della sua missione.
In un momento storico che ha vissuto il passaggio della società dello spettacolo debordiana, della società simulacrale baudrillardiana e che ha superato i paradigmi dei modernismi e di tutti i ‘post’ che ne sono seguiti, il breve percorso di video presentati intende evidenziare la possibilità di rappresentazione del sé e del conseguente controllo sul proprio io. Senza voler entrare in territori psicoanalitici, prendendo in considerazione il rapporto tra storia e finzione, utopie e desideri, sensibilità e artificio, immaginario e confessione, simulazione e cospirazione, si analizza la reazione nei confronti del consumo dell’immagine e dell’identità, della rappresentazione e della verità, del processo plasmate imposto, decostruito e consapevole.

Video selezionati: La condizione: simulazione, Andy e Larry Wachowski, The Matrix, 1999 / La finzione: realtà nell’illusione, Slavoj Zizek, The Pervert’s Guide to Cinema, 2006 / La costruzione, Bonnie Camplin, Special Afflictions by Roy Harryhozen, 2006, Courtesy Cabinet, London / La trasformazione, Dara Birnabum, Technology / Transformation, 1978 / Il ruolo, Ed Young, It’s not easy, 2004, Courtesy of the artist / La confessione, Artemio, Apoocalypse Now, 2002, Courtesy of the artist / The Hours, See the light, 2008 / Lo sdoppiamento, Carola Bonfili, Vegeto, 2006, Courtesy of e x t r a s p a z i o, Roma / Allen Smithee mix/L’inconscio, allsopp&weir, Nudge Nudge Wink Wink Say No Fucking More, 2007, Courtesy of the artists / La presa di coscienza ,Larry Clark, Kids (extract) / La consapevolezza, Leigh Bowery at Anthony d’Offay Gallery, 1988.

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