Video selezioni, aperitivo, mostra.

mercoledì 18 novembre 2009

Palylist a cura di Cristina Romano

I am he as you are he as you are me and we are all together

Giovedì 12 novembre ore 7.30

L'idea di comunità, di relazione e di scambio, e la presenza dell'elemento sonoro come fattore fondante nella comprensione e codificazione di un messaggio, anche visivo, sono stati i principali elementi di riflessione per la selezione dei lavori. L'interesse per un'attitudine e capacità a relazionarsi con l'alterità in senso lato, intesa come realtà sociale e culturale, come stato dell'essere o come condivisione di ritualità sociali ha suggerito di dare un ordine di sequenza particolare ai video per creare un senso organico e narrativo alla successione, per renderla, pur nella chiara distinzione delle singole opere, leggibile anche come insieme.
Apre la sequenza La città negata (2006) di Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, un lavoro che pone l'accento sulla percezione della realtà in mancanza di una memoria visiva del mondo (un dialogo fra due non vedenti che raccontano la loro esperienza in relazione alla vita in città, Palermo), dove suoni e parole diventano il filo conduttore e lo strumento per comprendere e sviluppare attitudine all'empatia, all'ascolto e dunque alla comprensione del mondo. L'apparato visivo del video, diventa una traccia fatta di luci e ombre, di forme indistinte, masse di colore fluttuanti che completano la visione percettiva dei due protagonisti. Il video rappresenta dunque uno dei possibili e infiniti punti di vista fra le molteplici realtà condivise da un gruppo di individui, un esempio fra le innumerevoli comunità che vivono secondo codici e parametri particolari. La relazione, il dialogo e l'esperienza comune diventano perentoriamente il punto centrale di un processo conoscitivo. La cecità è stata spesso interpretata come metafora/allegoria della non conoscenza, ma anche della veggenza come capacità di vedere oltre il visibile, e a partire da questa doppia possibilità interpretativa e sul filo sottile di questa ambiguità corrono i cinque video.
Con Insect (1998) di gelitin è il mondo degli insetti a fornire possibili chiavi di lettura, fra queste l'idea di metamorfosi e di psichedelia interpretata dagli artisti insieme all'animazione di oggetti e all'uso del collage. Le immagini e il movimento dei corpi nel contesto sia naturale sia artificiale, insieme alla musica, chiariscono nessi e dinamiche dalle sensuali e caleidoscopiche sfumature. Indirizzano lo sguardo e l'attenzione verso il dato sensibile e alludono a una percezione allucinata totalmente libera da schemi precostituiti.
Una forte spinta poetica pervade Places|Bidassero|Ittiri|Sardinia (2004), di Claudia Losi con Daniele Signaroldi. In un orto fiorito sei ottuagenarie sono coinvolte dall'artista in un ricamo collettivo, ognuna di loro ricama la propria paura più grande, e in questo modo il ricamo collettivo diventa un possibile strumento per liberarsi dalle le paure. Le storie che le sei donne raccontano trasmettono la memoria e i ricami diventano chiare tracce prive di ogni enfasi. Tutto è riportato allo scambio reciproco, al dialogo, in una sorta di gioco cortese, dove le anziane donne sembrano figure di un mondo ideale, a dispetto della loro indiscutibile realtà, che diventa idillio bucolico. Il video assume i contorni di un idillio, non a caso è immerso totalmente nel contesto naturale.
A far da contrappunto interviene la visione irrequieta e visionaria di Schuyler Maehl (Húsavík, 1980) che con Islanders (2005) percorre un'esperienza totalmente mentale, immaginando il suo paese d'origine, l'Islanda, isola remota, e avvolta dal mistero di leggende e storie di creature non umane. Anche l'ambiente naturale nel video non è altro che il riflesso di un pezzo di legno in uno stagno. I corpi si muovono e interagiscono producendo movimenti e sospensioni senza un senso apparente, le azioni e i personaggi rispondono a un codice interno totalmente sfuggente, qui sono i suoni a comunicare il senso della sua visione e a rendere leggera e persuasiva la sua rappresentazione. Chiude la playlist un altro video di gelitin, I am the walnut (1997), una visione poetica e romantica che coglie momenti condivisi sulle barchette a nolo nel laghetto di Central Park, a New York, espressione di una gioia profonda.

VIDEO SELEZIONATI:

gelitin, Insect (1998), 27:28; I am the walnut (1997), 2:05
Claudia Losi con Daniele Signaroldi, Places|Bidassero|Ittiri|Sardinia (2004), 11:23
Schuyler Maehl, Islanders (2005), 2:35
Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, La città negata (2006), 14:40

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